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Social Media Trend: Social Commerce, il report di Hootsuite

Hootsuite, l’azienda proprietaria del famoso e omonimo software per la gestione di profili social, ha rilasciato un Report chiamato “Social Media Trends 2023” in cui mostra i risultati di un’indagine di mercato (sotto forma di sondaggio) svolta su 10.643 marketer di ruoli, settori e nazionalità differenti.

L’analisi è stata suddivisa in tre macro-aree, affinché fosse più dettagliata e specifica possibile:

  1. Social Marketing, ovvero l’uso social network in tutte le componenti del marketing mix: prodotto, prezzo, promozione e luogo;
  2. Social Commerce, ovvero il processo di vendita di prodotti e servizi direttamente attraverso i social network;
  3. Social Customer Service, ovvero fornire un servizio clienti proattivo e reattivo attraverso i social network.

Proprio per questo motivo abbiamo deciso di fare una serie di tre articoli interamente dedicati all’argomento e oggi ci dedichiamo al secondo: il Social Commerce.

In questo articolo parleremo di:

Social Commerce: cosa aspettarsi nel 2023

Definito Social Commerce il processo di vendita di prodotti e servizi attraverso i Social Media, è bene premettere che in Occidente questa pratica non è ancora del tutto emersa e non ha ancora portato agli incredibili risultati raggiunti, per esempio, in Cina e in Giappone. Le stime indicano che solo negli Stati Uniti nel 2023 le vendite derivate dal Social Commerce aumenteranno del 34,4% andando così a raggiungere un giro d’affari di più di 53 miliardi di dollari. Questo significa che tutti i marketer che riusciranno a cavalcare quest’onda avranno un vantaggio competitivo molto più elevato di chi non intraprenderà questa strada.

Andiamo ora ad analizzare e approfondire i due Trend relativi al Social Commerce individuati dal Report di Hootsuite: la scarsa fiducia dei consumatori e i Social come motori di ricerca.

Trend 1: i marketer dovranno affrontare la scarsa fiducia dei consumatori

Questo primo trend relativo al Social Commerce è un ottimo esempio di come un ostacolo può diventare un vantaggio competitivo per i professionisti che sapranno come gestirlo. Stiamo parlando del fatto che i consumatori non si fidano ciecamente dei social network e degli Influencer come venditori. Mentre in Cina questa forma di e-commerce ha avuto un successo strepitoso, negli USA e in Europa le principali piattaforme di social networking stanno tornando sui loro passi per quanto riguarda il Social Commerce: Facebook ha deciso di chiudere la sua nuova funzionalità di Live Shopping e anche TikTok ha annunciato che ne rimanderà il lancio.

Stando ai dati derivati dai un report di Accenture, le principali preoccupazioni dei consumatori relativamente al Social Commerce sono che i prodotti non vengano protetti o che non hanno la possibilità di richiedere un rimborso in caso di errori o di prodotti difettosi. Inoltre, hanno paura di condividere le proprie informazioni finanziarie all’interno dei social media: in altre parole, non vogliono inserire metodi di pagamento all’interno delle piattaforme di social networking. I risultati del report di Hootsuite hanno dato praticamente gli stessi risultati: tra i marketer intervistati, il 37% ha dichiarato che la loro preoccupazione principale è quella di inserire informazioni di pagamento sulle piattaforme social.

Allo stesso tempo, però, gli esperti di marketing sanno che la frizione ad adottare questa nuova tecnologia del social commerce va ben oltre le preoccupazioni tecniche. Per superare la mancanza di fiducia e trasformare gli utenti scettici in compratori, i marketer dovranno tornare alle basi: offrire l’opzione di reso gratuito, facilitare le pratiche per il rimborso, mostrare valutazioni e recensioni di altri acquirenti e tenerli informati sullo stato dei loro acquisti durante tutto il customer journey.

Trend 2: i Social Network diventeranno i nuovi motori di ricerca

Si sa, quando si tratta di cercare informazioni su Internet, Google (o gli altri motori di ricerca) è il nostro punto di riferimento. Stando al report di Hootsuite, però, la situazione sta radicalmente cambiando: Google, abituato a battere i competitor e ad essere leader del mercato da anni, dovrà affrontare una nuova challenge, che forse lo metterà maggiormente in difficoltà.

Ciò di cui stiamo parlando è la tendenza, sopratutto delle nuove generazioni, di utilizzare i Social Network come dei veri e propri motori di ricerca. Molti ragazzi, infatti, quando devono decidere dove andare a mangiare o quali scarpe comprare vanno su piattaforme come Instagram e TikTok piuttosto che su Google. Secondo uno studio interno all’azienda fondata da Page e Brin, il 40% dei giovani tra i 18 e i 24 anni utilizza i social media come motore di ricerca principale; inoltre, già a settembre 2022, il New York Times ha dichiarato che “Per la generazione Z TikTok è il nuovo motore di ricerca”.

Vediamo assieme qualche dato a conferma di questo trend:

  • I social network vengono visitati ogni mese da un molte più persone rispetto ai motori di ricerca;
  • Gli utenti di Internet di età compresa tra i 16 e i 64 anni visitano i social network più dei motori di ricerca su base mensile;
  • Quasi un terzo del tempo che le persone trascorrono su Internet è dedicato ai social media.

Nonostante ci sia una fila di persone che non aspettano altro che la morte di Google, il passaggio dalla ricerca web a quella social sarà molto lungo e soprattutto generazionale. Ciò che, però, i marketer possono iniziare a fare nel 2023 è indubbiamente sviluppare skill di Social Search Optimization, ovvero l’ottimizzazione dei contenuti prodotti e pubblicati sui social media affinchè risultino tra i primi risultati quando un utente digita una determinata query.

Due raccomandazioni base che tutti i marketer dovrebbero tenere in considerazione, secondo Hootsuite, sono:

  1. Non scordarsi mai di aggiungere l’Alt Text all’interno delle immagini e dei contenuti: questo aiuterà l’algoritmo della piattaforma a indicizzare le immagini e ritrovarle in caso di query coerente;
  2. Aggiungere sempre la geolocalizzazione: fare Local SEO è fondamentale in settori come il turismo, gli eventi o la ristorazione e aggiungendo la geolocalizzazione sarà più facile emergere tra i primi risultati di ricerca in base a luogo da dove viene chiesta la query.

Se vuoi restare aggiornato su tutti i trend di marketing del 2023 non perderti gli articoli del nostro Blog, se invece vuoi iniziare a collaborare con noi non esitare a contattarci per organizzare una call conoscitiva e gratuita!

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Social commerce e social shopping: quali sono le differenze?

Spesso si tende a confondere il social commerce con il social shopping, ma c’è una distinzione specifica. Accanto al social commerce si introduce un nuovo modello di vendita: il social selling.

Definizione di social commerce e social shopping

Il Social commerce, è un determinato modello di e-commerce, consiste in una nuova forma di commercio elettronico che utilizza i social network e le piattaforme di interazione offerte dai siti per raggiungere i clienti, incrementare la loro partecipazione e migliorarne l’esperienza di acquisto. Il Social commerce è incentrato sulla multidimensionalità della customer experience, si propone dunque di perseguire la soddisfazione del cliente attraverso il suo massimo coinvolgimento sul social network di riferimento. Con il Social commerce è possibile analizzare a fondo i propri utenti attraverso i loro comportamenti online e le loro preferenze, riuscendo così a creare l’esperienza di acquisto su misura per loro. Le aziende che adottano il modello del social commerce mirano ad aumentare l’interesse dei clienti nei riguardi dei propri prodotti, fornendo loro degli strumenti utili e agevolando le interazioni tra i clienti.  I clienti quando sono soddisfatti dei prodotti o servizi acquistati, li consigliano ai propri amici, determinando così il brand advocate, in altre parole il passaparola tra i consumatori attraverso feedback, recensioni, commenti e post pubblicati sui social network. Uno dei vantaggi principali del social commerce è il meccanismo di viralità che si innesca attraverso l’utilizzo di video o immagini, soprattutto se proposti da influencer, i quali consentono di raggiungere un elevatissimo livello di engagement.

Abbiamo definito il Social Commerce, come un’evoluzione dell’e-commerce filtrata dall’uso oculato dei social network, in realtà il Social shopping è un passo avanti rispetto al Social Commerce: i social media costituiscono lo strumento fondamentale sia per la scelta che per la valutazione di un  prodotto per la maggior parte dei consumatori. Il social shopping in sostanza punta sulla capacità di creare e gestire una comunità di appassionati attorno ad un punto vendita ed ai suoi prodotti, per garantire sia vendite che interazioni sociali. Tutte le aziende, comprese quelle che non praticano il Social Commerce, dovrebbero monitorare il social shopping, ciò vuol dire gestire tutte le conversazioni e i contenuti correlati alla vendita.

Un nuovo modello di vendita: il social selling

Il Social Selling  è un nuovo modello commerciale in cui il processo di acquisizione di clienti si basa sulle informazioni ottenute dai social media. Costituisce un modello che prende il posto delle vecchie e lunghe telefonate, delle email spam, degli invii di demo o di campioni prodotto. I social assumono un ruolo strategico per la creazione di una propria rete di vendita e per la ricerca di clienti prospect e mirano alla fidelizzazione nel corso del tempo, grazie ad una accurata gestione delle interazioni su questi canali. Complessivamente, il Social Selling consiste in una tecnica di vendita integrativa incentrata sull’utilizzo dei social media come fonte di informazione per conoscere il tuo cliente potenziale e ottimizzare le interazioni successive che porteranno alla vendita. Questo processo si occupa di ricercare, creare collegamenti e interagire con leads, prospect e clienti attraverso le aree messe a disposizione dalle piattaforme social, come per esempio i gruppi di interesse quindi non necessariamente tramite messaggi diretti e in secondo luogo pubblicare contenuti di valore interessanti per il proprio pubblico, per consolidare la relazione attraverso interazioni significative.

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