Un approccio di marketing strategico basato sulla creazione e distribuzione di contenuti di valore, con l’obiettivo di attirare un pubblico di riferimento sul proprio sito web o social network, creare una relazione e, infine, aumentare le vendite di un prodotto o di un servizio. È ciò che emerge analizzando gli esempi di content marketing. Secondo Joe Pulizzi, fondatore dell’istituto specializzato in questa disciplina, contenuto risulta essere qualsiasi tipo di informazione in grado di educare, coinvolgere o divertire. Le informazioni e i messaggi che si comunicano possono essere tradotti in testo, immagini e audio. Come emerge dagli esempi del content marketing, quest’ultimo va di pari passo con l’ottimizzazione seo di un sito web nonché con la brand reputation vanno di pari passo: più si creano contenuti utili e di valore, maggiore sarà la fiducia riposta nel marchio o in un’azienda da parte degli utenti.
Se ti interessa saperne di più sul content marketing e su come implementare una Content Marketing Strategy, questo articolo farà sicuramente al caso tuo. Al suo interno passeremo in rassegna i seguenti punti:
- Cos’è la content marketing strategy
- Quanto costa il content marketing
- Content marketing esempi
- Tool per il monitoraggio dei risultati
Cos’è la content marketing strategy
Alla base degli esempi del content marketing è fondamentale che ci sia una solida pianificazione strategica. Condividendo contenuti di qualità e inerenti al proprio settore di competenza, un’azienda può utilizzare il content marketing per aumentare la considerazione dell’utente rispetto ai suoi prodotti e servizi. Gli step per una efficace content marketing strategy sono almeno sei. Si parte da un’analisi delle caratteristiche fondamentali della realtà aziendale e dei competitor. Si individua il target di riferimento, ovvero le persone che si vogliono raggiungere con la propria attività e offerta commerciale. Si definiscono gli obiettivi, relativi al volume del traffico verso il sito web, all’acquisizione di nuovi contatti – potenziali consumatori – all’aumento delle vendite. Vanno poi individuati i canali per la distribuzione: sito web, social network, micro-influencer e brand ambassador. Progettare, creare e distribuire contenuti presuppone un piano editoriale e un timing per la pubblicazione. Infine, va incluso il monitoraggio dei risultati: i dati vanno costantemente analizzati per migliorare le iniziative future e correggere il tiro se necessario.
Quanto costa il content marketing
Quanto costa il content marketing? Forse, più che questo, sarebbe opportuno domandarsi quanto costa il content marketing efficace, come quello di Airbnb preso a esempio. È importante capire come gestire gli investimenti all’interno di strategie di comunicazione che coniughino qualità e distribuzione. Un’altra variabile da valutare è il tempo: una campagna di content marketing performante dà i suoi migliori frutti nell’arco del medio periodo (12/24 mesi), non nell’immediato. E va tenuto presente che il costo del content marketing diminuisce all’aumentare del tempo, mostrandosi più conveniente rispetto all’advertising tradizionale.
Quanto costa, quindi, il content marketing?
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Content marketing esempi
Molte persone credono che il content marketing sia riconducibile esclusivamente alla scrittura e alla pubblicazione di articoli all’interno di un blog aziendale, attività che però costituisce solo un tassello di un puzzle estremamente più articolato. Il content marketing, infatti, comprende tutti i contenuti che un’azienda pubblica per raggiungere obiettivi specifici: capiamo bene, dunque, perché la creatività che vi sta alla base è spesso il fattore critico di successo.
Uno degli esempi di content marketing di successo di cui si parla in quanto ritenuto modello virtuoso è quello di Airbnb. Il portale di affitti turistici e locazioni ha saputo conquistare il mercato grazie all’originalità e alla creatività dei suoi contenuti facendo nascere e sviluppare nei consumatori un senso di appartenenza a una comunità, dando a ciascuno l’opportunità di agire direttamente e far sentire la propria voce, generando contenuti personali e condividendoli con la community.
Un altro celebre esempio è costituito dal caso Buitoni, il brand produttore di pasta più famoso in Italia che ha implementato come parte fondante della sua strategia digitale un canale YouTube: al suo interno, il brand condivide video tutorial su come utilizzare i propri prodotti per creare facilmente ricette deliziose e organizzare una cena memorabile.
In prima linea quando si parla di content marketing strategy c’è poi sicuramente la NASA, che oltre a produrre e condividere contenuti di valore su Instagram ha deciso di aprire nel lontano 2013 anche un account su Soundcloud. Cosa c’entra l’Ente Nazionale per le attività Spaziali e Aeronautiche con il celebre portale dedicato alla condivisione di file audio? La risposta è tanto semplice quanto inconsueta: la NASA ha creato un archivio di suoni registrati nello spazio, musica per le orecchie degli appassionati. In tutti i sensi.
Tool per il monitoraggio dei risultati
Così come esempi di content marketing di valore, in commercio esistono anche diversi strumenti per analizzare la performance delle strategie adottate. Qual è un valido tool per il monitoraggio dei risultati del proprio sito web? La risposta a questa domanda non è univoca. Vediamo di seguito i migliori tool analitici per il monitoraggio dei risultati relativi all’andamento del proprio sito web.
Google Analytics
Indispensabile quando si parla di analisi e monitoraggio dei dati relativi al traffico del proprio sito web è sicuramente Google Analytics: piattaforma che non solo consente di raccogliere grandi quantità di dati e informazioni sul proprio sito, ma già nella versione free offre funzionalità più complete e complesse di quelle presenti in alcuni tools a pagamento. Un esempio è fornito dalla possibilità di filtrare gli indirizzi IP (dell’azienda, di casa e della web agency) e di collegare l’account Google ADS a Google Analytics. Quali benefici comporta? Per citarne solo alcuni, la comprensione delle specifiche pagine su cui atterrano gli utenti a partire dalle ricerche su Google e della frequenza di rimbalzo su ogni specifica pagina.
Semrush per il monitoraggio dell’andamento del traffico
Un altro tool fondamentale per analizzare le performance del proprio sito web è Semrush, piattaforma digitale che consente di eseguire una scansione completa del proprio sito in pochi minuti. È sufficiente inserire il nome del dominio del sito web che si vuole analizzare e impostare i parametri crawling per ottenere una vera e propria radiografia del sito web in questione: un report dettagliato che presenta un punteggio indicativo dell’ottimizzazione del sito, con un elenco dei punti da migliorare relativi per esempio alla SEO, alla velocità di caricamento delle pagine e all’inserimento dei link interni. Ovviamente con tutti gli opportuni consigli da seguire, ordinati per importanza.
SEOZoom: analisi delle keywords e monitoraggio del traffico organico
Imprescindibile per il monitoraggio dei dati è infine SEOZoom, una suite completa per analizzare e ottimizzare le performance del proprio sito web sui motori di ricerca. SEOZoom consente di tracciare le posizioni nella SERP e di elaborare i dati raccolti per evidenziare eventuali punti da migliorare all’interno della propria strategia digitale, fornendo metriche intuitive e facili da interpretare. Questa piattaforma consente altresì di confrontare i propri dati con quelli dei competitor, offrendo la possibilità di scaricare report completi per aggiustare la propria strategia.
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